Gattuso: "Borriello? Molto più tosto del Gila"

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°o.Oprincipessa4everO.o°
view post Posted on 26/9/2008, 15:26




Il derby? Roba da uomini veri. Garantisce Rino Gattuso, uno che di sfide all'Inter ne ha lanciate a decine. Sicuramente più adatto a Borriello che a Gilardino, anche se l'attaccante rossonero dovrà saltarlo per il noto infortunio di Reggio Calabria. "Borriello è più tosto di Gilardino", ha affermato senza peli sulla lingua Gattuso, ospite della trasmissione "Segni Particolari" su Milan Channel, dopo il botta e risposta a distanza fra il viola e Ancelotti della settimana passata. Ma Rino ha rincarato la dose: "Borriello ha una carica dentro incredibile e anche fisicamente è una bestia". Per poi affondare con una stoccata molto chiara: "La maglia del Milan poi pesa, con tutto il rispetto, sicuramente di più di quella della Fiorentina, e per indossarla uno deve avere anche una grande personalità".
VICE PIRLO? - Insomma, come sempre ardito; uno che non le manda certo a dire. Rino ha ancora il polso sinistro visibilmente gonfio, ma di perdere il derby neanche a parlarne. Giocherà al posto di Pirlo, a protezione della difesa. "Sto in mezzo e cerco di dare equilibrio. Lotto, recupero palloni, poi però poche azioni partono dai miei piedi. A questo ci pensa Seedorf. Mi piace questo nuovo ruolo, faccio anche meno fatica...".
MILAN-MOURINHO - Sogna un gol contro l'Inter. Un evento speciale. Speciale come Mourinho. E Gattuso, che all'Europeo disse con chiarezza di ammirare il tecnico dell'Inter non ha torto quando afferma "Sembra che giochiamo contro Mourinho, non con l'Inter". Poi racconta i motivi che lo hanno spinto a restare in rossonero. "Se sono ancora qui il merito è di Galliani. Non ho potuto nemmeno parlare. Mi ha detto: 'Qui comando io, tu sei il Milan e non te ne vai'. E poi avevo anche tutti contro, a cominciare da mia moglie...Io però in quel momento avevo perso quella concentrazione necessaria, quella mia convinzione di essere un giocatore importante, ma non per problemi con la squadra, per una questione di stimoli miei". Insomma, non si sentiva più lui: "Lo scorso anno c'era mio fratello qui, non mi sentivo a mio agio, c'era qualcosa che non andava. Ora però quel periodo è alle spalle, sono ripartito con tanta, tantissima voglia".
ANCELOTTI COME ROCCO - Conferma che non sono sufficienti i Palloni d'oro per vincere "se non c'è la voglia di lottare insieme le partite non si vincono". E fa l'esempio encomiabile di Kakà: "Lui infatti corre tantissimo e si mette a disposizione". Poi una battuta su Carlo Ancelotti. Che adora. "Gli manca poco per avere la sua statua accanto a quella di Rocco. Dicono che è troppo amico dei giocatori, ogni tanto si legge e si sente che lo mandano via e invece...Credo che per lui essere al Milan sia una grande soddisfazione. E poi la verità è che il suo mestiere lo sa fare bene e quando serve si sa anche arrabbiare".
 
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