Baptista si prende la Roma

La “Bestia” è tra noi. A Bordeaux se ne sono accorti eccome. A Julio Baptista sono bastati 40 minuti per cambiare la partita e la Roma. Due gol, innanzitutto. Due gol pesanti come macigni nella storia europea della squadra di Spalletti. Anche Cicinho lo ha esaltato parlando al sito brasiliano Globoesporte.com: «Ieri sera era davvero ispirato. E' stato fondamentale per capovolgere il risultato e regalarci la vittoria che ci consente di tener viva la possibilità di passare alla prossima fase di Champions League».
Gol pesanti. Prima di tutto un calcio di punizione magistrale, da vero specialista, peraltro procurato con una percussione centrale. E poi un gol da centravanti d’area di rigore per il terzo gol in cinque gare giocate con la Roma (oltre ai due di Champions quello realizzato in campionato contro il Palermo). Gol che lo rendono, insieme a Panucci e Vucinic, il miglior realizzatore della squadra in questo inizio di campionato. Non una novità per lui se si pensa che nei primi due anni in Spagna con la maglia del Siviglia Baptista ha realizzato la bellezza di 39 reti.
Non sono stati solo i gol però a trasformare la serata di Bordeaux nella serata di Baptista (che peraltro festeggiava, così come Vucinic, il proprio compleanno). La sensazione evidente è stata che con il brasiliano in campo la Roma abbia ritrovato un po’ della sua identità perduta, con il secondo gol maturato al termine di un’azione alla mano tipica della Roma di Spalletti e il brasiliano pronto al centro dell’area a fare da terminale offensivo sull’assist volante di Taddei. Baptista offre almeno un paio di soluzioni tattiche a Spalletti. Può giocare da trequartista al posto di Perrotta con Vucinic centravanti e Menez e Taddei esterni, oppure da terminale offensivo con il montenegrino spostato sulla sinistra e uno tra Perrotta e Aquilani in posizione centrale alle sue spalle.
E allora una Roma senza Totti non può rinunciare a un giocatore come lui e già a Siena Spalletti potrebbe riproporre il brasiliano, con il sacrificio di Perrotta o Menez. Perché di un Baptista così la Roma oggi non può fare a meno.