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Nel giorno del suo 27esimo compleannao, Zlatan Ibrahimovic si racconta a 360 gradi in un'intervista a Sky. L'attaccante svedese dell'Inter elogia il neo tecnico nerazzurro, Mourinho, non si nasconde dalle responsabilità che lo attendono in questa stagione e rassicura tutti sulle condizioni del suo ginocchio.
Quello tra Ibrahimovic e Mourinho è stato amore a prima vista. I due, infatti, sembrano lavorare insieme da una vita e l'attaccante svedese non fa mistero della grande stima verso il tecnico portoghese: "Mi ha dato fiducia e libertà in campo, quello che mi serve per giocare con le mie qualità. Secondo me sa quello che deve fare per avere il massimo dai suoi giocatori. Quando vede un giocatore, sa quello che deve fare. Per questo, ho detto che èil più completo di tutti gli allenatori che ho avuto". Ovviamente, non poteva mancare il confronto con Roberto Mancini . "Adesso é molto diverso dall'anno scorso - spiega lo svedese - abbiamo un altro sistema di gioco, un altro allenatore con una sua filosofia. Tutta la squadra sta facendo allenamenti diversi, poi alla fine dipende da chi vince e chi non vince".
Ibrahimovic non teme la pressione e, anzi, crede che tutti i giocatori si devono sentire un pò leader per far sì che l'Inter conquisti trofei importanti: "Sento che ho tante responsabilità e anche l'allenatore me ne dà. E questa è una cosa che mi piace. Per vincere la Champions non serve Ibra al 100%, perché tutta la squadra deve stare bene e devi avere anche un po' di fortuna. Poi, se io faccio gol o assist, per me non è importante, perché l'importante è solo vincere. Mi sento tante responsabilità, devo dare tante risposte a compagni e tifosi, ma non mi sento leader, perché abbiamo il capitano e lui deve essere il leader".
Che regalo vorrebbe Ibra per i suoi 27 anni? Lo svedese non ha dubbi: "In questo periodo mi sto divertendo, con la mia famiglia e con il calcio che sto giocando tutti i giorni. Non è possibile stare meglio di come sto oggi. Sono molto felice, provo ad essere felice tutti i giorni, anche quando sono in un periodo molto difficile, provo a star bene. E quando una persona è contenta si vede. Secondo me la famiglia è fondamentale, perché così non pensi solo al calcio. Stare solo con la famiglia, con il mio bimbo, il mio cane, mia moglie. E' questo il più bel regalo che posso avere e desiderare".
Una felicità ancora più bella perché viene dopo il periodo dell'infortunio. "Il fatto di allenarsi in maniera defilata e non con la squadra mi faceva star male - aggiunge il numero 8 interista - Io andavo in palestra e la squadra faceva allenamento. Loro giocavano la domenica e io facevo palestra o qualcos'altro. Questo, purtroppo, durante la carriera succede. Quando vado in campo per l'allenamento, o per la partita, non penso al mio ginocchio. So che se sto bene posso fare grandi cose".
Ibra non si nasconde nemmeno quando si parla di Pallone d'Oro : "So di essere ad un livello molto alto, però non voglio dire che sono il numero 1, 2 o 3, non è il mio stile. A me piace quando parlano gli altri. Dobbiamo continuare come abbiamo fatto fino ad ora, magari vincendo qualche trofeo. Però, devi fare tanto lavoro per vincere gli obiettivi. Poi con Mourinho tutto può succedere".
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