Alla faccia di chi non ci credeva

Uomini di poca fede, adesso vergognatevi. Avete dubitato e invece la Roma c'è. In ritardo di condizione e gioco, ma c'è. Avete esagerato con dubbi e critiche, ve lo ha fatto notare Panucci e aveva ragione. Tre anni di lavoro non si buttano alle ortiche in quattro settimane. Eravamo senza difesa, con Mexes e Juan fuori. Ma Phil è tornato, Panucci si è fatto in quattro e Cicinho è stato commovente. E il risultato si è visto. Eravamo senza gioco e lo siamo ancora, perché l'assenza contemporanea di Totti e Pizarro lascia la squadra orfana di giocate coraggiose e imprevedibili. Aspettiamo che tornino, ma intanto c'è il carattere degli altri a fare la differenza. Dicevano che Spalletti non era più lui e che, in ogni caso, conosce solo un modulo tattico. Ma Luciano ha risposto con una doppia lezione: ha ancora in mano le redini della squadra e l'ha schierata, in emergenza con un nuovo modulo, meno offensivo, ma più tosto. Alla faccia dei critici. Dicevano, infine, che il mercato è stato un disastro. Menez rotto e Baptista incapace. Speriamo che "la Provvidenza" ce li conservi così come sono: il francesino con il morso del suo rapido dribbling e "la Bestia" con tutti i difetti che abbiamo visto a Bordeaux. Adesso, calma. Non è il momento del trionfalismo.
Il gioco vero deve ancora arrivare, tornerà con il capitano. Al momento, bisogna aspettare che il lavoro e il morale diano frutti. Intanto, è tornato lo spirito di gruppo, del quale, in verità, i tifosi giallorossi non avevano mai dubitato. Bisogna approfittarne per far punti a Siena e cancellare la brutta gara dell'anno scorso. Poi ci aspettano Inter e Chelsea e con loro la Roma deve timbrare il vero inizio della stagione.