Intercettazioni, il Governo ottiene la fiducia al Senato. Il Pd non vota

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view post Posted on 10/6/2010, 13:17

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Roma, 10 giu. (Adnkronos/Ign) - Al via le dichiarazioni di voto sul ddl intercettazioni dopo le polemiche e le proteste contro la legge: il presidente del Senato Renato Schifani ha avviato la prima e la seconda 'chiama' dei senatori, al termine della quale ci sarà la proclamazione dell'esito del voto. I senatori del Pd non partecipano alla votazione, i senatori Idv votano contro.

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Dopo l'occupazione dei banchi del governo a Palazzo Madama, in attesa della diretta televisiva sulla fiducia posta dal governo, in mattinata l'Italia dei valori aveva scelto di non partecipare alla conferenza dei capigruppo convocata da Schifani. Alla fine, il presidente di Palazzo Madama ha espulso i senatori dell'Idv. Dopo l'espulsione, il leader Antonio Di Pietro è giunto al Senato a portare solidarietà: ''Di fronte a questa legge criminogena, fare come Ponzio Pilato è peggio che fare come Erode. Invitiamo i cittadini a ribellarsi, a non stare alla finestra". Di Pietro ha ribadito l'auspicio che la legge non venga promulgata e che "il Capo dello Stato faccia sentire la sua voce" contro ''una simile prevaricazione, con un governo che mette la fiducia il 25 maggio su un testo ancora non definito".

Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, ha annunciato che ''il mio gruppo non parteciperà al voto di fiducia perché risulti chiaro il fatto che qui oggi comincia il massacro della libertà". Subito dopo il suo intervento i senatori del Partito democratico hanno abbandonato l'aula. La senatrice ha anche chiesto la convocazione della Giunta del regolamento per "verificare le legittimità del percorso" del testo del provvedimento, lamentando una incongruenza tra i tempi e il testo sul quale il Consiglio dei ministri ha autorizzato la fiducia e quello approdato in aula. "Il testo è cambiato tre volte" ha detto la Finocchiaro chiedendo di "dipanare una questione che, tra equivoci e lassismi, rischia di trasformare una cosa seria in una farsa".

E se il Movimento per l'autonomia non darà la fiducia disposta dal governo al ddl - secondo quanto annunciato in aula da Riccardo Villari, spiegando che i senatori del movimento che fa capo a Raffaele Lombardo non parteciperanno al voto - da parte loro i senatori Udc sono rimasti "basiti" dalla decisione del governo di porre la fiducia. Lo ha detto in aula a palazzo Madama il presidente dei senatori centristi Gianpiero D'Alia, definendo tale decisione "un gesto di chiusura". D'Alia ha poi sottolineato che i senatori voteranno contro.

Infine, una 'lettera aperta' per esprimere la delusione sulla legge sulle intercettazioni arriva dal periodico della Fondazione 'Farefuturo', che prende così posizione: "Si poteva fare di più e di meglio. Tanto e' cambiato: e' vero. Ma tanto forse poteva ancora cambiare. Ed e' inutile nasconderla, questa delusione. Inutile nasconderla questa insofferenza - scrive il direttore Filippo Rossi - verso se stessi".
 
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