Napoli, mercato stellare Si punta anche su Zuculini

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view post Posted on 12/6/2010, 13:35

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NAPOLI, 12 giugno - Si è partiti da Pazzini, si è finiti in un anfratto: è il mercato modello-boomerang traiettorie incontrollabili che si ritorcono contro. Si è sfiorato Toni, si è tastata la crisi: è un momentaccio per chiunque e dunque servirà aspettare. Però, eppur si muovono: perché in quel Napoli da sesto posto, qualcuno andrà inserito, per contenuti all’Europa. «Dei giovani sicuramente. Intanto, restiamo vigili». Il week- end è una liberazione fisica e psicologica dai tormenti e dai tormentoni e dopo altri cinque giorni di perlustrazione a tutto campo, Riccardo Bigon può lanciarsi su una poltrona, in attesa che maturino gli eventi: «Ma sì, Zuculini lo seguiamo, ormai ne scrivete. Diciamo che in Germania si sono un po’ lanciati avanti, ma...». I fatti separati dalle opinioni raccontano di un incontro con Dario Decoud, di chiacchierata conoscitiva, di simpatia a pelle per un 20enne che Maradona ha dimostrato di stimare e che l’Hoffenheim non intende regalare. I sette milioni di euro investiti un anno fa pesano pure i Germania e le difficoltà d’ambientamento del sudamericano inducono i tedeschi a cercare soluzioni alternative per rivalutare il capitale: sul prestito oneroso si può fare, sul riscatto andranno rivedute le volontà.

ZUCULINI, NESSUN SEGRETO - Il Napoli sa tutto ciò che c’è da sapere su Franco Zuculini, sa che ha grinta, corsa e pure piedi, e una voglia matta di infilarsi nel San Paolo, lo stadio che fu di Diego: l’ha monitorato, s’è fatto relazionare, s’è convinto, insomma. Anche se il recente viaggio di Maurizio Micheli in Brasile ha lasciato emergere pure le qualità di Jucilei da Silva, 22 anni del Corinthians, un altro talento emergente per la zona nevralgica. «Almeno uno per reparto vorremmo inserirlo, in prospettiva. Però bisognerà liberarare le caselle. Noi, poi, non abbiamo la necessità di intervenire in maniera massiccia. Abbiamo un organico di qualità, come ha detto l’ultimo campionato». Si riparte da Hamsik e Lavezzi, Quagliarella e Gargano e Maggio, si riparte dall’ossatura che è valsa l’Europa, si riparte togliendo le mani - eventualmente - dai gioiellini. E si torna sugli obiettivi originari: Mantovani, ad esempio. Con il Chievo si rimane in stand- by, consapevoli delle richieste economiche dei veneti, ai quali piacciono soprattutto Denis ed Aronica. Sono le valutazioni che rallentano lo sviluppo, ma Mantovani rimane il difensore centrale (mancino) di riferimento. In attacco, Acquafresca è qualcosa in più di un’idea, è una tentazione che spinge a starsene sul ciglio del mercato ed attendere, con telefonatine comunque sistematiche in Brasile per capire i margini d’intervento su Fred (per lui il Fluminense chiede 10 milioni).
 
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