| POTCHEFSTROOM (Sudafrica), 14 giugno 2010 - E anche l’ultimo fenomenale tassello delle furie rosse è andato al suo posto. La Spagna ha lasciato il suo buen retiro di Potchefstroom, cittadina a 130 chilometri da Jo’burg, per volare a Durban, sede dell’esordio mondiale contro la Svizzera, mercoledì. Prima, ultimo allenamento dove finalmente Andres Iniesta ha lavorato con i compagni dopo aver corso da solo per una settimana. L’edema muscolare alla coscia destra sofferto nell’ultimo test spagnolo con la Polonia, è ormai un ricordo. Iniesta potrà essere della partita e lo ha confermato lo stesso centrocampista del Barcellona, scherzando: "Se sto bene, perché non dovrei giocare?".
FONDAMENTALE — Nella Spagna dei fenomeni c’è sempre un’alternativa di lusso. In questo caso, erano addirittura due: Pedro o Fabregas. Averne, di panchine così. La concorrenza è tanta, ma gli stessi giocatori considerano Iniesta fondamentale per il gioco della Spagna. Il piccolo genio blaugrana è quello capace di rompere gli equilibri con un affondo o una giocata geniale. Fino a oggi il suo infortunio aveva monopolizzato l’attenzione dei media e del c.t. Vicente Del Bosque. Lui ora mette tutti più tranquilli: "Sono in buone condizioni, mi sento bene. Non credo ci siano rischi di ricadute. Io e il c.t. abbiamo valutato ogni giorno il miglioramento. Dunque, perché non giocare? Ho tanta voglia di farlo e di farlo bene. Sono molto felice di esser guarito".
CARICA RAMOS — Dunque, se anche domani nell’ultima prova Iniesta starà bene, tutto fa pensare che partirà titolare. Come sicuro titolare sarà Sergio "Rambo" Ramos, che in conferenza stampa ha detto: "la prima partita è sempre importante e la Svizzera è un osso duro. All’Europeo 2008 è uscita senza prendere gol, cercheremo di farglielo noi. Il recupero di Iniesta è importante, ma più importante è l’unità del gruppo e il buon sviluppo di gioco. Abbiamo creato uno stile e vogliamo mantenerlo. Vinciamo da tanto. Ma sarebbe un errore crederci i favoriti, dobbiamo continuare a giocare coi piedi per terra". Intanto, coi piedi per terra, nelle ultime 47 partite hanno perso solo una volta, con gli Usa alla Confederation Cup dell’anno scorso. Mica male come ruolino di marcia.
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